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Alberto Riva e EdiliziAcrobatica (ITA 993) sono in partenza domani 29 ottobre per la seconda tappa della Mini-Transat 2021: per molti concorrenti si tratta del vero inizio della storica transatlantica in solitario
 
La prima tappa è stata, infatti, ampiamente contestata da parte dei concorrenti che hanno accusato la Direzione di regata di avere gestito in modo approssimativo lo stop e la ripartenza, quindi facendo formale richiesta di una riparazione.
 
Riva, che era in testa alla flotta al momento dello stop “fortemente raccomandato” dal comitato di regata, si è fermato sulle Coste del Portogallo insieme alla maggioranza dei marinai. La regata tuttavia non è stata sospesa ufficialmente, e il tedesco Melwin Fink e l’austriaco Christian Kargl, non hanno ascoltato la raccomandazione e hanno proseguito, il primo vincendo con un grande vantaggio la prima tappa.
 
Il Grande Salto
La seconda tappa, 2700 miglia nautiche (5000 chilometri), va da Santa Cruz de La Palma, alle isole Canarie a Saint-François in Guadalupa, sull’altra sponda dell’Atlantico. Una traversata in solitario, a bordo di piccoli monoscafi di 6 metri e mezzo che rappresenta un grande salto nell’ignoto per chi come Alberto Riva e molti altri concorrenti partecipano per la prima volta alla leggendaria traversata.
 
Una prima tappa complicata
Arrivati a Santa Cruz de La Palma, Alberto Riva, insieme ad altri 18 skipper, hanno presentato una protesta formale in cui si fa presente alla Direzione di regata di avere gestito in modo approssimativo lo stop, senza alcuna indicazione per le ripartenze, non garantendo il corretto svolgimento della corsa. 
Le contestazioni arrivano da quegli skipper che, seguendo il consiglio della Direzione della Corsa, si sono fermati lungo le coste del Portogallo per evitare una forte perturbazione. Dopo un lungo silenzio, il 20 ottobre scorso il comitato ha respinto la richiesta di annullamento e la Giuria internazionale della Mini-Transat ha deciso per un risarcimento agli skipper che si sono fermati. Inizialmente accordando a tutti loro 24 ore da detrarre dai loro tempi di gara, poi, in una successiva decisione, rimodulando l’abbuono per alcuni partecipanti.

La classifica modificata
Le posizioni del podio della prima tappa sono state quindi leggermente modificate rispetto all’arrivo: Melwin Fink mantiene il primo posto con un vantaggio di 1 ora e 52 minuti su Hugo Dhallenne (979 – YC Saint Lunaire), ora secondo, mentre Alberto Riva sale dal dodicesimo all’undicesimo posto. Trattandosi di una regata dove il vincitore si decreta con la somma dei tempi tra prima e seconda tappa, assegnare 24 ore, indiscriminatamente a quasi tutta la flotta, non ripristina  la situazione che c’era prima del caos dovuto agli stop in porto.

Le procedure non sono state corrette”, commenta Alberto Riva, “non c’è stata data udienza dalla Direzione, né la possibilità di parlare con nessuno. Una volta che è stato ammesso che c’è stato un errore da parte della direzione, per quanto mi riguarda la tappa doveva essere annullata”.
 
L’unica cosa che ci manca è farci l’Atlantico di bolina, pensavo mentre navigavo dalle Coste del Portogallo alle Canarie, dopo che la prima tappa era sostanzialmente andata in malora, dopo due anni di progetto in tempi di Covid e il vulcano di La Palma che erutta… Ora sembra proprio che ci faremo un po’ di Atlantico di bolina! C’è infatti una depressione molto bassa che va a “schiacciare” sopra di noi l’Anticiclone delle Azzorre. Questo significa che l’aliseo alto è molto debole e che la partenza sarà con pochissimo vento. I casi sono due: o si va a Sud a cercare l’Aliseo profondo, che è la strada più lunga, o potrebbe aver senso fare una rotta molto a Nord per sfruttare questa depressione con il suo fronte freddo e in questo modo fare appunto un  bel pezzo di bolina. Vedremo!”.
 
Comunque sia, il mio obiettivo è fare podio, come sempre, e per quanto mi riguarda è la seconda tappa è la vera Mini-Transat”, conclude Riva.